

- Maria Ventriglio
- 31 Ott 17
- 0
Newsletter: come crearle ed inviarle
Quante newsletter leggi? Quali cestini senza neanche aprire? Cosa incuriosisce la tua attenzione per scegliere di approfondire e cliccare?
Io credo che sia sempre importante mettersi nei panni dei nostri utenti, alla fine sono loro che decidono se seguirti o cestinarti.
Come ben saprai esistono molti strumenti che ci aiutano ad ottenere la visibilità della nostra attività: social network, siti web, distribuzione cartacea, radio, televisione e cinema (come l’esempio di un’azienda che ha scelto di mandare uno spot al cinema), newsletter, eventi, crowdfunding, ecc.
Oggi voglio approfondire un mezzo di comunicazione molto usato, a volte anche abusato: le newsletter.
Nel marasma di newsletter che si ricevono, distinguiamo alcune che attraggono la nostra attenzione e si fanno leggere facilmente, magari fanno venir voglia anche di cliccarci per approfondire.
Per ottenere questo bisogna considerare alcuni fattori:
– leggibilità e comprensibilità del messaggio
– impatto grafico
– destare curiosità
– avere una mailing list mirata
– scegliere un buon programma per la gestione delle newsletter.
Analizziamo nello specifico come arrivare a creare una newsletter per sponsorizzare la propria attività.
Leggibilità e comprensibilità del messaggio
Diciamoci la verità, la gente su internet non ama soffermarsi sulla lettura. Si leggono i titoli, si guardano le immagini e in questo modo ci si fa un’idea personale, spesso superficiale.
Io consiglio sempre ai miei clienti di scrivere brevemente presentazioni e informazioni per non scoraggiare l’utente nel trovarsi in una pagina lunghissima di solo testo. Essere brevi e coincisi è importante nel web se si vuole arrivare a comunicare qualcosa, qualsiasi cosa.
Ecco dunque che sarebbe meglio puntare su una bella immagine che colpisca il lettore e soprattutto scrivere dei titoli di impatto che incuriosiscano e che portino a leggere l’approfondimento testuale.
Sembra facile ma non lo è affatto. Siamo bombardati da così tante immagini e informazioni che ormai non si fa più caso a nulla.
La nostra newsletter dunque dovrà lanciare il messaggio con meno elementi possibili.
Entriamo nel vivo facendo un esempio concreto:
con la mia newsletter voglio avvisare che tra un mese partirà un corso di cucina e vorrei che partecipassero più persone possibili, come attiro l’attenzione?
La prima cosa che leggiamo è l’oggetto della mail, giusto? Quindi si dovrà pensare ad una frase che induca ad aprire la nostra mail, mettetevi sempre nei panni di chi riceverà la mail.
Una volta entrati, la prima cosa che dovrà essere visto è il messaggio principale, che sia racchiuso in un’immagine, in uno sconto, in un titolo o in una data, questo è da decidere in base al messaggio che si vuole dare. Un messaggio chiaro e indirizzato bene è importante perché ricordatevi che quando si apre una mail, lo spazio è molto limitato.
La larghezza standard di una newsletter è di circa 600px affinché possa essere visualizzata su qualsiasi browser e client di posta. Oltre a ciò c’è da considerare le dimensioni effettive di visualizzazione appena apriamo una newsletter…ci rimane veramente poco spazio! Infatti in altezza, bisognerebbe considerare anche un 40% circa di spazio usato dal browser e dal client di posta. Potete provare a fare degli screenshot per capire graficamente quanto spazio visibile abbiamo in apertura, senza dover scrollare la pagina: è proprio lì che dobbiamo inserire la parte più importante del nostro messaggio!
Quando finalmente l’utente scorrerà verso il basso per leggere di più, allora potrà vedere gli approfondimenti, inseriti possibilmente in modo schematico e chiaro e il nostro pulsante che dovrà puntare alla pagina scelta del nostro sito.
Impatto grafico
A parlare prima delle parole sono le immagini, i colori, le sensazioni. Se guardate un quadro non ci sono frasi o descrizioni ma ognuno di noi può comprenderne il messaggio, piacevole o meno che sia.
La psicologia e le emozioni giocano un ruolo fondamentale nella comunicazione, infatti nel marketing sono stati svolti moltissimi studi in merito per capire perché un’immagine è più efficace di un’altra.
Mi piace considerare una newsletter come un piccolo manifesto pubblicitario che deve avere determinati criteri.
La scelta delle immagini e della grafica dunque è un processo molto importante, da progettare a tavolino ma è così vasto che meriterebbe un approfondimento a parte, anche perché è un argomento che non riguarda solo le newsletter ma tutta la comunicazione.
Destare curiosità
Perché dovrei aprire la tua email? Quali vantaggi mi porta? Che cosa vorrei trovare?
Prova a rispondere a queste domande e pensa a ciò che scriveresti nell’oggetto, ti ha aiutato?
Nel primo punto spiego l’importanza dell’oggetto poiché è la primissima cosa che si legge quando riceviamo una mail, quindi bisogna definirlo bene.
Destare interesse deve essere associato a emozioni positive che predispongono a prestare attenzione, a lasciarsi coinvolgere o a superare una difficoltà.
Avere una mailing list mirata
Tutto partirebbe da qui: se non sai a chi rivolgere la tua pubblicità non potrai mai creare una campagna di successo. Ebbene, se sei un’azienda che produce infissi e vuoi pubblicizzare lo sconto del mese su alcuni prodotti, allora dovrai parlare alle famiglie, ai negozianti o alle imprese edili (sono solo esempi).
Dopo aver individuato le categorie del nostro pubblico ideale, dovremmo creare 3 liste differenti: famiglie, negozianti e imprese edili, associando ad ognuna il contatto relativo.
Quindi, in questo caso, le vostre newsletter dovranno essere tre! Eh si, ogni categoria parla un linguaggio diverso e non potete inserire lo stesso messaggio per le imprese edili e le famiglie…verrebbero cestinati senza nemmeno essere aperte.
Ricordate che il vostro intento è indurre ad aprire la mail per far acquistare il vostro prodotto o servizio, quindi se il pubblico è motivato, sarà più predisposto a farlo.
Scegliere un buon programma per la gestione delle newsletter
Hai deciso una strategia di comunicazione? Bene, ora dovrai inviare le tue newsletter.
Esistono molti software di gestione, gratuiti o a pagamento, ma io ve ne consiglio due perché li ho personalmente usati con soddisfazione e perché possono accontentare qualsiasi budget a disposizione:
Mailchimp
Mailchimp è un’applicazione web disponibile online, senza dover installare nessun programma nel vostro computer e questo è il primo vantaggio. E che è gratuito il secondo.
Io lo adoro particolarmente ed è quello che ho usato più spesso e che utilizzo ultimamente anche per me, non a caso lo cito per primo.
Basta iscriversi ed avere a disposizione una serie di opzioni e modelli da utilizzare velocemente e intuitivamente, avere un massimo di 2000 iscritti ed inviare 12000 e-mail al mese che non è per niente male!
Ha un sacco di modelli già pronti all’uso, basta modificare facilmente testo, immagini e colori, quindi è adatto anche a chi non ha esperienza con questo genere di cose. Per chi ne ha invece, c’è la possibilità di utilizzare template HTML o comporre un modello personalizzato direttamente dall’interfaccia visiva.
Le liste delle mail si possono importare direttamente in csv, quindi potete esportare qualunque contatto dai vostri client di posta abituali, oppure scriverli a mano. La comodità è anche quella di poter inserire i contatti dividendoli in liste, così da poter creare una campagna mirata per ogni categoria di cliente.
Poi c’è il sistema di report che tiene traccia di tutte le azioni che sono avvenute in una determinata campagna, monitorando il numero di aperture della newsletter e dei click che sono stati eseguiti, tenendo anche traccia dei contatti che hanno visualizzato la nostra email.
A me piace anche l’interfaccia grafica di Mailchimp!
Gli svantaggi invece, per quanto mi riguarda, è che nella versione gratuita non mi da la possibilità di togliere il loghino finale di Mailchimp, mentre nella versione PRO lo posso fare e avrò anche molte altre funzioni.
Dimenticavo che è tutto in inglese ma una volta imparato il percorso da fare è molto facile da utilizzare, quindi non sarebbe una limitazione.
SendBlaster
SendBlaster è un software desktop, ossia un programma che si installa nel computer ed è per ambiente Windows.
È a pagamento (esiste anche la versione gratuita ma è molto limitata e consente di inviare soltanto 100 email al giorno), però non prevede costi di canone. Una volta acquistato, infatti, non presenta ulteriori costi per la licenza, il che consente un notevole risparmio soprattutto in caso di destinatari numerosi e liste multiple.
Tutti i dati restano in locale così che la gestione delle liste dei contatti rimane interamente nelle vostre mani: a differenza dei servizi online, il vostro database resta sul vostro desktop, garantendo la massima privacy e controllo sui dati.
Anche l’interfaccia è abbastanza intuitiva, molto simile a quella dei classici client di posta.
Inoltre è possibile creare una quantità infinita di liste, senza limite di iscritti e per ogni indirizzo sono presenti i campi relativi all’età, lavoro, settore, provincia, azienda, telefono, fax, per una profilazione completa. Ovviamente i campi sono modificabili e personalizzabili.
Insomma, SendBlaster è adatto a chi deve gestire una enorme quantità di contatti e necessita di fare più invii al mese.
Non fare le cose a caso se vuoi ottenere risultati, Metti nero su bianco il tuo progetto, creando un vero e proprio planning che ti aiuti a raggiungere l’obiettivo stabilito.
Per qualsiasi dubbio o informazione, rimango a disposizione. 🙂
Alla prossima!


- Maria Ventriglio
- 8 Giu 17
- 0
Come presentarsi alle aziende: curriculum, portfolio e immagine coordinata
Cercare lavoro è proprio un lavoro!
Siete d’accordo? Perchè cercare un lavoro, magari quello dei propri sogni, richiede impegno, tempo, idee e tanta pazienza.
Ogni giorno le aziende vengono sommerse da una quantità assurda di Curriculum Vitae da parte di qualsiasi persona abbia visto il loro nome in giro o attraverso annunci di lavoro pubblicati su dei famosi portali web.
Per questo motivo, limitarsi a mandare un Curriculum uguale a centinaia di altri (rimanendo in una visione di massa) sperando che il destino scelga per te come vincere un gratta e vinci, vuol dire che non si ha tanta voglia di trovare il lavoro della vita e quindi di raggiungere l’obiettivo fissato. Questo vale in tutti campi, non solo per il lavoro.
Infatti prefissarsi un obiettivo desiderato e portarlo a termine serve all’evoluzione della propria crescita personale. Ho già scritto un articolo riflessivo in merito.
Attraverso la mia esperienza personale, soprattutto con raggiungimento dell’obiettivo lavoro, volevo esporre il mio punto di vista su come ho affrontato con successo questo argomento, a volte spinoso.
Innanzitutto mi sono fatta delle domande:
– Come progetto il mio iter organizzativo?
– Come faccio a distinguermi dalla massa?
– Cosa devo fare per colpire l’esaminatore?
Come progetto il mio iter?
La prima cosa che faccio dopo essermi data un qualsiasi obiettivo è prendere carta e penna.
C’è da pensare ad una serie di strategie da compiere per raggiungere la meta, nel mio caso ho scritto:
Aggiornare il Curriculum Vitae
I lavori e le esperienze da inserire devono necessariamente essere attinenti al lavoro che si vuol svolgere. Se ho fatto preparazione di aperitivi in un bar, non posso assolutamente scriverlo se sto cercando lavoro in un’agenzia di comunicazione!
Se avete avuto tante esperienze lavorative, come nel mio caso, si potrebbe fare una selezione delle collaborazioni o dei lavori più influenti e importanti alla vostra professionalità. Se il curriculum sarà accompagnato da una lettera di presentazione, si potrà descrivere ciò che eventualmente manca. Non sono mai stata dell’idea che più il curriculum è lungo e più impressione farà al selezionatore. Immagino una persona che dovrà analizzare dozzine e dozzine di curriculum, se non centinaia…secondo voi avrebbe voglia di leggere 4 pagine intere per curriculum? Ci metterebbe giorni e giorni. Quindi ho sempre trovato più giusto scrivere in modo schematico e per punti chiave le informazioni più importanti.
Aggiornare un Curriculum però, non vuol dire solo aggiungere o selezionare esperienze, l’impatto visivo è importante tanto quanto i contenuti. Sarà proprio l’impatto che invoglierà l’esaminatore a leggere il vostro curriculum in un blocco di fogli tutti uguali, a volte basta solamente cambiare il font usato di solito.
Scrivere una lettera di presentazione
Lo so, presentare se stessi è una cosa complicata ma “s’adda fare”.
In una mail, prima di aprire l’allegato, leggo il testo. Se il testo mi convince, allora aprirò l’allegato.
La presentazione ci rende più umani rispetto ad una lista ordinata di esperienze lavorative, per questo non si dovrebbe inviare solo un curriculum o scrivere solo una presentazione senza curriculum, insomma, l’una completa l’altro.
In questo caso le uniche armi a nostra disposizione sono le parole: non importa quanto appariremo simpatici o affabili nel saperci relazionare tramite la lettera di presentazione, ma quanto dimostreremo di saper andare dritti al punto.
Basta scrivere un breve riassunto delle vostre competenze, delle vostre qualità e punti di forza, le motivazioni che spingono a cercare una specifica posizione di lavoro, gli obiettivi professionali che ci poniamo a breve e a medio-lungo termine.
Scrivendone una, potrà essere la base di partenza da adattare alle varie candidature e aziende.
Mandata via mail, dovreste ricordarvi di inserire una firma finale con nome, cognome o loghino e recapiti.
Immagine Coordinata
Ebbene si, la cosiddetta immagine coordinata non è una cosa che deve riguardare solo le aziende o i professionisti. Dare uno stile preciso ai propri mezzi di comunicazione (curriculum, portfolio web o materiale, biglietto da visita, pagine social, ecc.) serve ad identificare l’unicità e la personalità di ognuno di noi, proprio come funziona in natura: non c’è una cosa uguale ad un’altra.
Presentazione dei lavori
Io che sono una web designer e grafica, ho molti lavori svolti da selezionare e strutturare in modo carino e originale, rimanendo coerente alla mia immagine coordinata. Il come presentare un portfolio lavori lo spiegherò più avanti.
Mass Media
Una volta che ho un curriculum aggiornato con una grafica che mi distingua e ho creato un portfolio dei miei lavori più belli, “confezionandoli” a dovere, posso cominciare a propormi alle aziende. Come lo faccio?
Il web è diventato una formula veloce e alla portata di tutti, rivelandosi uno dei mass media più usato al mondo: che sia Facebook, Youtube, Linkedin, un sito professionale o un portale, ci sono molti canali dove pubblicizzare la propria attività e farsi conoscere.
Essendo dunque un mezzo alla portata di tutti, potrebbe essere la prima cosa da fare per cominciare ad “imettersi nel mercato”.
Un altro mezzo ancora molto utilizzato è il cartaceo: volantini, curriculum, biglietti da visita, adesivi, carta intestata, annunci sui giornali, fotografie e tutto ciò che la fantasia può suggerire e che abbia un senso nella propria attività professionale.
La televisione, la radio e la pubblicità nei cinema sono adatti se si ha un certo budget da investire e se la propria immagine sia attinente ad essere valorizzata attraverso questi mezzi di comunicazione.
Presentarsi alle aziende
Questa è l’ultima fase, la fase decisiva al raggiungimento del nostro obiettivo: trovare il lavoro!
Specifico “il lavoro” e non “un lavoro”, perchè se io sono una web designer, grafica e creativa, voglio cercare un posto come art director, magari in un’agenzia prestigiosa.
Se abbiamo fatto un buon lavoro e abbiamo esperienza, possiamo permetterci di puntare in alto! Atrimenti si fa un passo alla volta.
Per potersi presentare alle aziende, ci sono due modi:
– Attraverso gli annunci di lavoro via web
– Telefonando e richiedendo un colloquio o tramite posta
E’ decisamente più usuale rispondere a degli annunci definiti poichè c’è la prima sicurezza di sapere che quell’azienda cerca uno o più ruoli. Se invece c’è un’ambizione particolare e si vuole lavorare nelle aziende del cuore che non hanno annunci attivi, bisognerà avere il coraggio di chiamare personalmente assumendosi il rischio di ricevere un “non stiamo cercando”, oppure inviare via posta un portfolio, un curriculum o un’idea originale. Ma bisogna provarle tutte perchè poi capita quel momento di essere al posto giusto nel momento giusto.
Questa è anche la fase più difficile a livello emotivo, perchè quando capita di non ricevere mai risposte o porte in faccia, è facile abbattersi e voler abbandonare tutto.
Ma bisogna insistere ed essere costanti perchè il nostro impegno e la nostra passione verranno prima o poi ripagati.
Come faccio a distinguermi dalla massa?
Sono molto soddisfatta quando dò il mio biglietto da visita a qualcuno che non rimane indifferente, lo stupore è una spia che mi fa capire che in quel momento, per quella persona io mi sono distinta.
Distinguersi dalla massa può voler dire fare qualcosa che gli altri non si aspettano.
Un’altra volta, ad un colloquio, l’esaminatore mi disse che aveva notato il mio curriculum in mezzo a tanti altri e mi ha chiamata perchè cercavano una persona creativa e diversa dalle precedenti.
Intanto è già più carino scrivere il nostro nome in modo più elegante e creativo, utilizzando font diversi dal solito Arial o Times, e magari associargli un piccolo loghino che vi rappresenti con un tocco di colore.
DAFONT è un sito che visito spesso per cercare font alternativi per qualsiasi tipo di lavoro, basta sfogliare la fornitissima lista di font e scaricare gratuitamente e senza registrazione.
Se poi avete bisogno di ispirazione per cercare modelli grafici di biglietti da visita, curriculum design, siti web, ecc, il web viene sempre in aiuto, oppure potete chiedere una consulenza ad un professionista che fa questo lavoro, come ad esempio IO! 🙂
Il farsi notare è nella fase dell’immagine coordinata, immagine che vi dovrete cucire addosso come un abito sartoriale.
Comunque fatevi notare, possibilmente con stile e semplicità.
Cosa devo fare per colpire l’esaminatore?
Bene, abbiamo superato uno step difficile che è quello di essere selezionati e chiamati per un colloquio conoscitivo.
Ogni volta che sono stata chiamata per un colloquio ho provato la stessa gioia di quando sono entrata effettivamente all’interno di un progetto o un’azienda. Sono già certa che qualcosa ha colpito e ha incuriosito, quindi dovrò cercare di valorizzarmi al meglio in fase di colloquio: la spinta finale!
Le cose che per me risultano importanti in fase di colloquio sono:
– Bisogna conoscere bene l’altro per destreggiarsi al meglio nella sua “casa” e mostrare un vero interesse, così come bisogna conoscere bene le proprie intenzioni e aspirazioni.
– La sincerità è un’ottima arma perchè in quel momento non è solo l’azienda ad esaminarti, ma anche tu stai esaminando l’azienda per capire se fa davvero al caso tuo. Quindi niente bugie per apparire affabili il più possibile, si finirebbe solo per entrare in situazioni che non saremmo in grado di affrontare, deludendo le nostre aspettative e quelle del datore di lavoro.
– Mostrare i lavori più belli e a cui tenete di più valorizzandoli in modo da apparire ancora più importanti. E allora ecco che possiamo mostrarli in un sito web, in una cartellina personalizzata o in una chiavetta usb (da lasciare magari sulla scrivania del responsabile), tutto coordinato, mi raccomando! Può rendere la vostra immagine davvero professionale e questo è un valore aggiunto.
– Mostrarsi sicuri e affidabili sicuramente aiuta, anche se in un momento di ansia da prestazione in cui ci sentiamo sotto una lente di ingrandimento è difficile sentirsi così sicuri.
– Sapere la risposta alla fatidica domanda: perchè dovremmo scegliere te? La risposta che darete può colpire o affondare, io spero che voi preferiate colpire! Se non ve la fanno ma voi avete studiato, potrete sfoggiare comunque la risposta di vostra iniziativa.
– Alla fine del colloquio, dare un originale bigliettino da visita potrebbe essere una buona mossa per lasciare in vista i propri contatti. Non sapete come farvelo? Come vi ho detto prima, cercate ispirazione nel web oppure possiamo anche pensare insieme a come confezionare un biglietto da visita che attiri l’attenzione e che sia più personalizzato, scrivimi.
Ci tengo a sottolineare l’importanza di conoscere bene l’azienda dove si andrà a fare il colloquio, perchè in questo caso, per il mio lavoro la creatività è importante, ma ci sono altre aziende che invece preferiscono uno stile molto più formale, come il curriculum europeo.
Studia dunque il più possibile la personalità dell’azienda e ciò che vorrebbe o si aspetterebbe.
Questo sarebbe un argomento molto più vasto di così, le strategie vanno studiate e pianificate a tavolino.
E voi avete una strategia che ha funzionato? Mi piacerebbe leggere le vostre storie, di successi e insuccessi.
Cosa per voi sarebbe meglio fare o cambiare per ottenere il lavoro del cuore?


- Maria Ventriglio
- 8 Apr 17
- 0
Il primo obiettivo? È averne uno!
Si procede, si corre, si cammina, ci si affanna per la strada della vita.
Ma dove si va? A quali incroci bisogna svoltare? Quali strade si possono scegliere?
Per rispondere a queste domande bisogna avere ben chiara la meta da raggiungere.
Immaginiamo che la vita sia una grande casa, la casa dei nostri sogni, il luogo dove si vorrebbe abitare e fare ciò che ci piace.
Per raggiungere la casa abbiamo tante strade e incroci che portano a varie tappe, ogni tappa ci fa avvicinare sempre di più alla casa dei nostri sogni e dunque alla vita.
A volte però può succedere di fermarsi, di sbagliare strada o, peggio ancora, non sappiamo in quale casa vogliamo abitare e dunque il nostro cammino diventa nebbioso.
Conoscere l’obiettivo è importante perché vuol dire conoscere se stessi.
E tu ce l’hai un obiettivo? E quali strumenti utilizzi per raggiungerlo? Quali strade percorri?
Se il mio lavoro può aiutarti a realizzare degli strumenti per poterlo raggiungere, contattami.